
È apparso all’improvviso su Pakkoflix l’ultima opera di Guillermo Del Toro, raffinato regista di film tra il capolavoro, l’horror d’autore e il fiabesco come eterna ambientazione. Frankenstein non viene certo meno alla lente d’autore, confermando la capacità di rivisitare miti e leggende con grande intelligenza cinematografica. Oltretutto cimentarsi con un argomento già proposto in ogni salsa, diventa quasi un’impresa. Impresa che è riuscita molto bene alla Bilancia messicana. Ma com’è il Tema Natale di Mary Godwin Shelley, l’autrice del Prometeo Moderno, scritto in un lampo, sotto i lampi, in una notte piena di laudano e di chissà cos’altro, dentro Villa Diodati? Non so come, ma su Astro Seek si trova pure l’ora di nascita della Shelley, permettendo di stilare un Tema natale veramente eccezionale, non tanto per dimostrare le sue doti letterarie (tutti i pianeti sono in Vergine, Mercurio compreso), quanto il suo spirito combattivo, ribelle, fuori dalle regole, aperto a tutto e con larghe vedute (la Luna si trova in Sagittario sestile Plutone, quadrata Mercurio). Mary Shelley a 16 anni fugge con Percy Shelley, con il quale vivrà una vita straordinaria, avventurosa, durissima a tratti, pericolosa, molto dolorosa. Il Sole in Vergine è congiunto a Marte, Urano e strategicamente sestile a Nettuno e Saturno, quasi a concedere una grande forza esteriore ed interiore e una grande reattività e sopportazione di ogni evento. Se si vuole approfondire questa scrittrice ultramoderna, un’altra grande scrittrice Muriel Spark (naturalizzata italiana e morta nel 2006 in Toscana dove abitava) ha dedicato alla Shelley uno studio approfondito: Mary Shelley, una biografia, edito da Le Lettere e ancora disponibile. Il film di Guillermo è certamente da vedere, ma non so se merita 5 stelle o 5 stelline.

