Il ritorno di Saturno nei Pesci, al grado 26, impone un’analisi di detto grado, anche perché “alla finestra”, troviamo Venere in Vergine opposta a 26 gradi. Se il pianeta Saturno è per definizione “espoliazione”, il grado 26 non fa altro che confermare questo aspetto sacrificale del pianeta. Nelle visioni tebaiche, “l’Uomo è nudo” e bussa ad una porta di una casa riservata, ma mentre bussa un violento terremoto sradica, casa, alberi e il terreno intorno. Per questo si assegna al grado 26 il concetto di “fatalità”, di cedere al destino senza combattere poiché esso non è contrastabile. Sul lato del riscatto da questo giogo, si legge che solo il duro lavoro organizzato senza uno sguardo al futuro, può salvare corpo e anima. La presenza di Saturno al grado 26 amplifica, espande tutti questi concetti del grado 26: tagliare per ricostruire. D’altro avviso è Dan Rudhyar che nel suo “Il ciclo delle trasformazioni”, scrive così per il grado 26: “La luna piena illumina un chiaro cielo autunnale” e la nota chiave è questa, a proposito della perfezione del grado 26: “La luce della realizzazione che benedice il lavoro ben fatto”.


